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Himmel und Hölle – Zusammenhalt und Abstand | Paradiso e Inferno: uniti e distanti

Weihnachten 2020

Liebe Freundinnen und Freunde,
liebe Unterstützerinnen und Unterstützer des Hauses der Solidarität,

vielleicht möchten viele von uns Ab_____stand zum Wort Corona nehmen. Es ist aber – mit Ab_____stand – DAS Ereignis, das dieses Jahr bestimmt hat.

Auch unser Haus der Solidarität (HdS). Und wie solche einschneidenden Ereignisse es mit sich bringen, hat Corona auch im HdS den Ab_____stand zwischen dem Besten und Schlimmsten in uns hervorgebracht. Jeden Tag mussten wir fürchten, dass ein Gast, ein*e Freiwillige*r, ein*e Mitarbeiter*in infiziert wird und damit das Haus gesperrt oder evakuiert wird. Mit drei Verdachtsfällen waren wir schon nahe dran. Doch die Tests waren negativ. Welch ein Glück!

Zugleich galt es, mehr als 50 Gäste, die in kleinen Zimmern untergebracht sind, am Hinausgehen zu hindern. Wir mussten wortwörtlich auf Ab_____stand voneinander gehen. Das ist in einem Haus, in dem Nähe so wichtig ist, eine Riesenherausforderung. Plötzlich war der Ab_____stand nicht mehr nur zwischen unseren Gästen und dieser Gesellschaft da, die sie häufig als Randgruppen abstempelt, sondern zwischen uns allen.

Entgegen unserer Befürchtigungen erwuchsen daraus nicht Streit und Frust. Vielmehr entstand ein Zusammengehörigkeits-Gefühl, das wir in dieser Form nicht kannten. Plötzlich waren es die Gäste, die begannen Schutzmasken zu nähen, Angebote zur sportlichen Betätigung zu ergreifen, sich mehr Mühe beim Kochen zu geben. Es waren Gäste, die in Streitsituationen vermittelten. Und es waren Gäste, die – unabhängig von der Religion – gemeinsam beteten. Ab_____stände wurden überbrückt.

Ist nicht das der eigentliche Sinn von Weihnachten?

Es erinnert ein wenig an die Geschichte von Himmel und Hölle:

“Ich, Rabbi Mendel, wünschte mir, Himmel und Hölle kennen zu lernen. Da erschien der Prophet Elias und führte mich in die Hölle. Da war ein großer langer Tisch, an dem die Menschen saßen. Ein großes Feuer brannte im Raum, der sonst leer und kahl war. Auf dem Tisch standen dampfende Suppenschüsseln, aus denen die Menschen zu essen versuchten. Aber was ich jetzt sah, war entsetzlich: Die Menschen hatten meterlange Löffel und waren nicht in der Lage, diesen Löffel an den Mund zu führen. So verschütteten sie die Suppe, stießen die Suppenschüsseln um, es herrschte ein entsetzliches Chaos. Nicht aber wurden sie satt und die Begierde verbrannte ihr Herz.
„Genug, genug!“ rief ich da und bat den Propheten, mich schnell von diesem Ort wegzuführen und mir den Himmel zu zeigen. Der Prophet führte mich hin in Sekundenschnelle. Aber welch ein Erstaunen ergriff mich!
Ich sah wieder einen großen Raum! Ein Feuer brannte auch hier! Ein großer langer Tisch stand da, an dem die Menschen saßen, auf dem Tisch dampfende Suppenschüsseln und meterlange Löffel – aber statt das Unmögliche zu versuchen, mit diesen Löffeln selbst zu essen, speisten sie sich gegenseitig. So wurden alle satt, sie verschütteten nichts und ihre Herzen schwangen in Harmonie und Frieden.
Jetzt erkannte ich den Unterschied zwischen Himmel und Hölle. Ergriffen dankte ich dem Propheten, der die Verzauberung löste, und ich fand mich wieder im stillen Gedenken.”

In diesem Jahr haben wir im HdS viele Momente des Himmels spüren dürfen. Und es waren nur wenige dabei, in denen wir versucht haben, die Löffel mit den langen Stielen in unsere eigene Münder zu stecken. Dafür sind wir sehr dankbar:

. Die Kinder im Haus, die die die Zusammengehörigkeit in der Hausgemeinschaft spielerisch vergrößerten.
. Die Gäste, die ihre Zusammengehörigkeit zur Gesellschaft motiviert aufbauten.
. Die ehrenamtlichen Mitarbeiter*innen, die unser Haus zu diesem besonderen Ort machen und Zusammengehörigkeit schafften.
. Die Partner*innen, die die Zusammengehörigkeit mit ihrer Kompetenz erhöhten.
. Unterstützer*innen, die das Haus mit Geld- und Sachspenden mittrugen und die Zusammengehörigkeit förderten.
. Die vielen Betriebe, die unseren Gästen eine Arbeit und damit eine Chance gaben und die Zusammengehörigkeit zwischen dem Leben im HdS und jenem “draußen” stärkten.
. Die Organisationen im Haus (oew, Otelo, Oikocredit, interkulturelles Forschungszentrum), die sich stets dem Haus zusammengehörig fühlten.

Weihnachten ist der Moment, in dem es keine Ab____stände mehr gibt, zwischen Arm und Reich, Mächtigen und Ohnmächtigen, Männern und Frauen, Erwachsenen und Kindern, … Himmel und Hölle

Als Freund*in und Förderer*in des HdS unterstützen Sie diese Zusammengehörigkeit . Dafür danken wir und wünschen Ihnen frohe Weihnachten und alles Gute im Jahr 2021!

Andreas Penn Alessandra Degli Esposti Camilla Moroder Alexander Nitz Anne Volgger
Vorsitzender Hausleitung

PPS: Wir geben uns Mühe, unsere Adressen sauber und aktuell zu halten. Es gelingt aber nicht immer. Bei Adressänderungen oder –fehlern bitte einfach melden. Bitte auch sagen, wenn Sie die 2 Briefe im Jahr nicht mehr erhalten möchten.

 

 

Natale 2020
Care amiche e amici,
Care sostenitrici e sostenitori della Casa della Solidarietà,

forse molti di noi vorrebbero prendere le distanze dalla parola Corona.
Quest´anno invece è stato caratterizzato dalla distanza.

Anche nella nostra Casa della Solidarietà (CdS). E come tali drastici avvenimenti comportano, il Corona ha aumentato la distanza tra il meglio e il peggio che c’è in noi. Ogni giorno abbiamo temuto che un ospite, un volontario, un collaboratore venissero contagiati e che la Casa dovesse venir bloccata o evacuata. Siamo stati vicini a tre casi sospetti. Ma i test sono risultati negativi. Per fortuna!

Nel contempo è stato impedito a più di 50 ospiti di uscire dalle stanze dove alloggiavano. Abbiamo dovuto letteralmente tenere la distanza gli uni dagli altri. Questa è una grossa sfida in una Casa dove la vicinanza è così importante. Improvvisamente la distanza non era più tra i nostri ospiti e questa società, ma tra tutti noi.
Contrariamente alle nostre paure, questo non ha però comportato contrasti e frustrazione. C’era piuttosto un senso di appartenenza che non conoscevamo sotto questo aspetto. Improvvisamente sono stati gli ospiti che hanno cominciato a cucire maschere protettive, a fare proposte per attività sportive, a impegnarsi di più in cucina.
E sono stati gli ospiti a mediare nelle situazioni controverse. C’erano ospiti che, indipendentemente dalla loro religione, pregavano assieme. Le distanze venivano superate.

Non è forse questo il senso del Natale?

Questo ci ricorda un po’ la storia del Paradiso e dell’Inferno:

“io, rabbino Mendel, desideravo conoscere il Paradiso e l’Inferno. Quindi apparve il profeta Elia e mi condusse all’Inferno. C’era un grande tavolo lungo, attorno al quale sedevano le persone. Nella stanza era acceso un grande fuoco, che altrimenti era spoglia e vuota. Sul tavolo c’erano scodelle di minestra fumanti, dalle quali la gente cercava di mangiare. Ma quello che io in quel momento ho visto è stato spaventoso: la gente aveva cucchiai lunghi diversi metri, e non era in grado di portarli alla bocca. Quindi versavano la zuppa, rovesciavano le scodelle, c’era un caos terribile. Ma non erano soddisfatti e la cupidigia incendiava i loro cuori. “Basta, basta!” ho gridato, e ho pregato il profeta di portarmi subito via da quel posto e di mostrarmi il Paradiso. Il Profeta mi ha portato lì in pochi secondi. Ma quale lo stupore che mi ha colpito! Ho visto nuovamente una grande sala. E un fuoco bruciava anche lì! C’era un grande tavolo con le persone sedute attorno, fumanti scodelle di zuppa e cucchiai lunghi dei metri – ma invece di provare a mangiare ognuno con il suo cucchiaio si imboccavano l’un l’altro, e tutti erano soddisfatti, nulla è stato versato e nei cuori regnava l’ermonia e la pace. E ho visto la differenza tra Paradiso e Inferno. Profondamente commosso ho ringraziato il Profeta, che ha lasciato l’incantesimo, e io mi sono ritrovato in silenzio.”

Durante quest’anno siamo stati in grado di sentire molti momenti di Paradiso nella CdS. E ce n’erano solo alcuni in cui abbiamo cercato di metterci nella nostra bocca i lunghi cucchiai. Di questo ringraziamo:

– i bambini della Casa, che assieme alla comunità della Casa hanno creato appartenenza con il gioco;
– gli ospiti che hanno creato appartenenza motivata alla comunità;
– i collaboratori volontari che rendono la nostra Casa un posto speciale creando senso di appartenenza;
– i partner che hanno migliorato il senso di appartenenza con le loro competenze;
– i sostenitori che hanno aiutato la Casa con le offerte di denaro e beni, promuovendo l’appartenenza;
– le molte aziende che hanno offerto ai nostri ospiti un lavoro e quindi una opportunità, rafforzando il senso di appartenenza tra la vita nella CdS e quella al di fuori;
– le Organizzazioni della Casa (OEW, Otelo, Oikocredit, Centro di ricerca interculturale) che hanno sempre sentito l’appartenenza con la Casa.
Natale è il momento in cui non c’è più distanza tra ricchi e poveri, potenti e sfortunati, uomini e donne, adulti e bambini…cielo e inferno.

Come amico e sostenitore della CdS tu dai vita a questa appartenenza.
Per questo ti ringraziamo e ti auguriamo Buon Natale e un felice 2021!

Andreas Penn Alessandra Degli Esposti Camilla Moroder Alexander Nitz Anne Volgger
Presidente Direzione della casa

PPS: Cerchiamo sempre di aggiornare gli indirizzi email dei nostri destinatari. In caso di modifiche o errori, vi chiediamo cortesemente di comunicarcelo. Qualora non vogliate ricevere questi due mailing all´anno, vi preghiamo di contattarci.

 

 

 

 

 

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